"Parlare di salute oggi significa sempre di più parlare anche di salute mentale, fuori e dentro i luoghi di lavoro. In AXA, l’attenzione al benessere mentale delle persone è una priorità sia in termini di offerta che di corporate culture, attraverso una strategia di lungo periodo che vede protagoniste le persone e il loro benessere psicofisico." - ha dichiarato Chiara Soldano, CEO del Gruppo assicurativo AXA Italia.
L’indagine di AXA sul benessere mentale
Le principali evidenze a livello globale e un focus sulla popolazione italiana
Benessere Mentale: un problema di consapevolezza che incide sulle scelte
Lo stato del benessere mentale continua a destare preoccupazione a livello globale e in Italia, nonostante i dati dell’ultimo report evidenzino ancora una scarsa consapevolezza del problema. Il ricorso al supporto sanitario è ancora insufficiente, mentre l’autodiagnosi e il self-management dei disturbi sono ancora molto diffusi. Cresce il disagio mentale anche nei luoghi di lavoro, con segnali evidenti di disimpegno che impattano sulla produttività. Incentivando la diffusione di comunità basate su consapevolezza e prevenzione, le aziende possono svolgere un ruolo cruciale per sostenere i lavoratori a riprendere il controllo sul loro futuro.
La condizione del benessere mentale
- Secondo l’AXA Mind Health Index, la percentuale degli italiani in forte difficoltà è in crescita (Struggling16% + 4pt vs 2023). Scende il numero di quanti incontrano il pieno benessere mentale (Flourishing 16% –2pt vs 2023).
- Più di un quarto degli italiani è sospettato di soffrire di depressione, ansia o stress in forma grave o estremamente grave. Una percentuale leggermente superiore alla media globale (23% global vs 26% Italia).
La condizione del benessere mentale continua a destare preoccupazione a livello globale, in particolare in Italia.
Percezione della propria condizione di benessere mentale
- Più di 6 italiani su 10 (63%) considerano il proprio benessere mentale abbastanza o molto buono. Solo una piccola minoranza lo valuta negativamente, una proporzione inferiore rispetto alla media globale (8% Italia vs 11% global).
- Tra gli italiani che dichiarano di soffrire di depressione, ansia o stress, quasi 9 su 10 valutano la loro MH come buona o media (88%).
- Un terzo degli italiani sospettati di depressione, ansia o stress non ha visto un medico quest'anno (33%), una tendenza simile a quella osservata nei risultati globali (32%).
- Le diagnosi effettuate da HCP sono ancora prevalenti, in Italia e a livello globale (68%). Tuttavia, crescono le diagnosi effettuate in autonomia/online, in particolare in Italia (28% global, +5pt vs 2022, vs 23% Italia, +8pt vs 2022).
- Cresce la percentuale di quanti gestiscono in autonomia il disturbo mentale (40% global vs 44% Italia, +7pt vs 2022).
Le persone però non giudicano il proprio benessere mentale in maniera negativa. Un dato che evidenzia scarsa consapevolezza e che si accompagna a modalità di diagnosi e gestione dei disturbi inadeguate.
Problemi di benessere mentale legati a lavoro
- Il 76% dei lavoratori italiani lamenta una o più condizioni di disagio derivate dal lavoro. Tra le principali: stanchezza (61%), perdita di interesse o piacere (48%), difficoltà a dormire (48%), stress e ansia difficili da controllare (48%).
- Il 62% degli italiani pianifica di dedicare meno energia al lavoro (vs 69% global), mentre il 44% sta pensando di lasciare o cambiare impiego.
- Tra i Paesi europei, tuttavia, l'Italia ha la percentuale più bassa di persone che sono state in congedo per malattia a causa di problemi di benessere mentale (16% Italia vs 22% Europa).
I problemi di benessere mentale collegati a lavoro stanno raggiungendo livelli allarmanti.
Mind Health e luogo di lavoro
- A livello globale, il 56% del campione ha dichiarato importante l’attenzione delle aziende sul tema della MH rispetto alla loro decisione di rimanere in azienda. Gli europei attribuiscono, invece, un valore sotto la media (49%). Le persone di età compresa tra 18 e 44 anni (62%) e i manager (67%) hanno sottolineato che la questione è importante rispetto alla loro decisione di rimanere in azienda. La pensa così anche il 50% dei lavoratori italiani.
- Le aspettative che i lavoratori rivolgono nelle aziende rispetto alle azioni da intraprendere variano a seconda dello stato di MH. Tra le iniziative in prima fila, specialmente tra chi è più in difficoltà: una giornata dedicata alla cura del benessere mentale (day off) e consulti specialistici.
Riconoscere nei segnali di disimpegno un primo campanello d’allarme è fondamentale per le aziende che possono giocare un ruolo cruciale a sostegno dei lavoratori.
Il blog di AXA dedicato alla protezione
Benessere mentale sul posto di lavoro: cosa dicono i numeri
Sindrome di burnout: riconoscere le fasi dello stress da lavoro
Capita a tutti di attraversare delle fasi lavorative particolarmente pesanti e stressanti. A volte queste fasi sono passeggere, mentre in altri casi ...
E se si trattasse di depressione? Ecco i segni
La depressione è il disturbo mentale più diffuso al mondo e, infatti, può colpire adulti, anziani, giovani e persino i bambini. Si tratta di un disturbo ...