Robot sempre più avanzati, dotati di IA, saranno di aiuto nella vita di tutti i giorni, dato che l’invecchiamento della popolazione mondiale e i cambi demografici richiederanno nuovi approcci a tutti gli aspetti della nostra esistenza.
Robotica, scienze computazionali, nanomateriali e LifeTech di eccellenza sono le discipline su cui, ogni giorno, nell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova guidato da Roberto Cingolani si confrontano talenti della Scienza, della Ricerca e dell’Ingegneria.
Nuovi materiali e nanotecnologie, sviluppati in un ambiente multidisciplinare, miglioreranno la qualità della nostra vita e dell’ambiente circostante: dalla riduzione dei consumo di energia, al recupero delle materie prime; dal trattamento dei rifiuti alla tossicità.
Il comparto di LifeTech studia strumenti ottici, computazionali, optogenetici e molecolari allo scopo di monitorare e manipolare i circuiti cerebrali su molteplici livelli, oltre a indagare i processi fondamentali dell’attività cerebrale per comprendere i meccanismi delle funzioni superiori del cervello.
Di algoritmi computazionali, basati su macchine con grandi capacità di calcolo, si occupano i giovani che lavorano nel campo delle Scienze Computazionali. Simulazioni di sistemi fisici, ripetute più e più volte, data mining di vaste raccolte di dati vengono analizzati allo scopo di identificare percorsi inaspettati che impattano su molti campi: da quello scientifico al farmacologico al tecnologico. Il fine? Quello di progettare nuovi sistemi intelligenti in grado di interagire in situazioni reali, risolvere problematiche industriali, intervenire in ambito sanitario e in svariati contesti della società.
Roberto Cingolani e il robot quadrupede, genomica, riabilitazione assistita
Con una delegazione di AXA Italia, compagnia assicurativa guidata da Patrick Cohen che sta investendo in innovazione e tecnologia per reinventare il rapporto tra cliente e assicurazioni, siamo entrati a scoprire di più su questo affascinante mondo del futuro, che ha destato non poche sorprese. Tra le chicche: il robot quadrupede idraulico HyQ, resistente a perturbazioni esterne e cambiamenti ambientali, in grado di salire le scale, arrampicarsi lungo fessure/canali, correre unidirezionalmente in terreni accidentati e saltare. “In continuo sviluppo è la genomica, molto importante per sapere cosa ci aspetta dal futuro, studiata con l’approccio probabilistico dei big data”, rivela il direttore Cingolani.
Esoscheletri in velcro, protesi tecnologicamente molto avanzate e robot utilizzati a scopo terapeutico compongono il reparto di studio sulla riabilitazione cognitivo-neurale con robotica assistita. “Di aiuto, non in sostituzione al fisioterapista, questi robot sono già stati adottati in diverse strutture d’Italia, come Fondazione Don Gnocchi. Tramite analisi big data, il paziente può essere monitorato sulla traiettoria in maniera estremamente precisa e dettagliata. Cosa che ad occhio nudo non sarebbe possibile. Stiamo facendo molto in questo campo, anche se il problema principale resta la copertura sanitaria garantita dal servizio nazionale, ancora troppo bassa”.
Sono ben 18 le startup che dall’IIT genovese hanno intrapreso percorsi di successo. Il direttore Cingolani ce le ha raccontate in una video-intervista.