Future Risks Report 2025: cambiamento climatico ancora primo rischio percepito nel mondo e in Europa cresce l’incertezza per i rischi geopolitici, le tensioni sociali e l’AI
Il Gruppo AXA pubblica la dodicesima edizione del “Future Risks Report”, indagine sui rischi emergenti a livello globale realizzata in collaborazione con IPSOS, che ha intervistato 3.600 esperti di rischio in 57 Paesi (+ 7 rispetto all’edizione 2024) e 23.000 persone/cittadini da 18 Paesi, per comprendere e valutare la percezione della minaccia e dell'impatto dei rischi emergenti sull’intera società.
Il rischio climatico si conferma in cima alla classifica, anche se non in tutti i Paesi e con pareri discordanti tra esperti e cittadini, lasciando emergere una certa “climate fatigue”, la sensazione di essere sopraffatti e desensibilizzati dal costante bombardamento di informazioni e notizie sulla crisi climatica, anche a fronte di uno scenario di attualità fortemente influenzato dai conflitti in corso che sposta l’attenzione.
L’instabilità geopolitica si conferma al 2° posto a livello globale, ma per gli esperti europei è il 1° rischio, superando il cambiamento climatico (che rimane invece al primo posto per la popolazione).
Seguono i rischi cyber, a cui si affiancano quelli legati all’intelligenza artificiale e Big Data, sempre più rilevanti nelle classifiche degli esperti specie in America, Asia e Africa, ma entrati ora stabilmente nella top 10 dei rischi percepiti anche dai cittadini.
Cresce inoltre la consapevolezza in tutto il mondo di rischi sempre più interconnessi che richiedono soluzioni olistiche a livello globale e azioni preventive, con un ruolo importante per le assicurazioni.
Nella classifica italiana, il cambiamento climatico si conferma al 1° posto, mentre resiste al 2° posto per i cittadini, in controtendenza rispetto alla media europea, l’inquinamento.
In Italia il senso di vulnerabilità e di crescente impatto delle crisi sulla vita quotidiana delle persone rilevato dal report è leggermente superiore alla media globale (esperti italiani: 97% vs 96% global; cittadini: 95% vs 93% global).
Particolarmente avvertito anche il rischio di divisioni sociali e il senso di frammentazione, riportato dal 53% dei cittadini (vs 46% della media europea e 39% a livello global). Ancora una volta, il fattore principale è l’inasprimento delle disuguaglianze sociali, dichiarato dal 55% del campione.
I rischi demografici sono al cuore dei timori degli italiani, particolarmente sensibili a tematiche legate all’aumento dei costi sanitari, alla tenuta del sistema previdenziale e sanitario e alle sfide legate alla fase di lunga vita, in particolare nell’ambito delle tematiche di assistenza e di cura di una popolazione sempre più longeva.
Scarica qui il Future Risks Report 2025